Il cosphi come la schiuma della birra
Spesso si sente parlare di cosphi e di rifasamento, senza però averne ben chiari il significato, sia in termini tecnici che in termini economici e con questa newsletter vogliamo aiutare i nostri soci ad affrontare questa tematica.
Il cosphi (o cosfi) è un valore che misura l’efficienza dell’impianto nell’utilizzare la propria potenza direttamente per scopi produttivi senza che venga dissipata in altre forme; è un valore che può variare tra 0 e 1, dove 1 rappresenta l’efficienza perfetta.
La si può intendere come la schiuma della birra: contribuisce a riempire il bicchiere, ma non a dissetare.
Rifasamento e normative di legge
Per risolvere il problema si procede al rifasamento dell’impianto installando dei rifasatori: lo scopo dell’operazione è di alzare il cosphi portandolo il più vicino possibile a 1, o almeno sopra i 0,95.
Questo valore è anche negli interessi del distributore: un basso cosphi significa che l’utente sta rimettendo in rete energia elettrica di bassa qualità, peggiorando l’efficienza del sistema.
Per questo motivo sono previste delle penali, e in casi particolarmente gravi (cosphi_medio<0,7) il distacco da parte del distributore, indipendentemente dalla puntualità dei pagamenti verso il fornitore (Delibera 180/2013/R/EEL).
Normalmente le penali hanno però valori bassi rispetto agli importi totali delle fatture, mentre il distacco riguarda pochi casi e spesso il distributore mostra più permissività rispetto al vincolo di cosphi>0,7.
Questo fa sì che la questione venga spesso presa sottogamba e si sottovaluta il beneficio dal punto di vista tecnico ed economico.
Il vantaggio economico
Quest’anno il CET ha introdotto nei report l’analisi sulla cosphi, proprio per poter monitorare i comportamenti legati all’energia reattiva e si è visto chiaramente quali sono i benefici a livello economico; di seguito segnaliamo due casistiche che abbiamo riscontrato.
Caso 1: benefici post rifasamento da 0,8 a 0,96 in un socio energivoro
Come si evince il socio ha provveduto a rifasare gli impianti tra giugno e luglio: ne è conseguito un calo della potenza massima assorbita del 7-10 %, dei consumi e anche minori oneri di sistema (calati di 3-4 €/MWh nonostante gli aumenti di sistema) specie per via dell’abbassamento della quota potenza.
Caso 2: Malfunzionamento del rifasatore
Questo secondo socio ha invece avuto un periodo di malfunzionamento dei rifasatori e si può vedere come ne mese di giugno questa cosa abbia avuto impatti negativi sugli oneri di sistema e sulle potenze impegnate.
Avendo appurato che avere l’impianto correttamente rifasato ha dei benefici non solo per l’assenza delle penali, ma anche sul piano dei consumi, delle potenze prelevate e degli oneri di sistema, suggeriamo di verificare nelle vostre fatture il valore indicato per tale parametro e di valutare eventuali rimedi per valori inferiori a 0,9.
Il CET si rende disponibile per dare supporto in materia.